Feb 27

di Giacomo Filippini

Presentazione alla pubblicazione di The Professional Competence

Si premette che nel comprensorio di Pistoia insistono una molteplicità di sinergie, infatti è ricco di risorse economiche, storiche e sociali che, se ben coordinate, potrebbero concorrere a renderlo più coeso sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico.
La storia socio economica di questa “area vasta” ha ruotato nel secolo scorso intorno alcune realtà predominati: florovivaismo, officine ferroviarie AnsaldoBreda, termalismo e sfruttamento della montagna sia come risorsa naturale che come risorsa energetica con i bacini idroelettrici, ma anche come turismo. Accanto a queste realtà economiche predominanti si è inserita una fiorente serie di “microattività” artigianali connesse e favorite anche dal fatto che Pistoia è orograficamente “territorio di passaggio” fra la lucchesia ed il comprensorio pratese fiorentino, fra l’Emilia Romagna e la Toscana.
Pistoia, nel passato, è stata notevolmente favorita anche dal fatto che era un “capolinea” della Ferrovia Porrettana, linea che univa la pianura Padana al centro Italia; fu costruita a metà ottocento e fin da allora detta “Strada ferrata dell’Italia Centrale”.
La recente crisi economica si è fatta sentire anche nel comprensorio pistoiese, si rende quindi necessario escogitare soluzioni alternative ed economicamente vantaggiose nonché durature per tutta l’area.
In tal senso è stata accolta dalla nostra rivista un’idea geniale elaborata da Giacomo Filippini, persona esperta in materia di ferrovie storiche, il quale ha pensato a dare forma esecutiva ad un“museo dei rotabili storici di Pistoia e la Ferrovia Porrettana”, pensandolo come fattore dinamico e non statico, coniando un motto “Un treno di idee per superare la crisi economica e sociale”, che noi vediamo bene come icona di questo costituendo struttura museale da più parti invocata.
Parlare di museo in senso lato talvolta ci induce a pensare ad una realtà statica, non produttiva e meramente conservativa, magari con qualche risvolto economico ma non trainante per una società connotata da dinamismo endemico quale la società di tutta questa Provincia pistoiese.
Crediamo che questa momentaneo rischio di carenza di dinamismo si possa superare pensando ad una realtà museale come ad un “microcosmo”, ad un luogo ove si possa entrare, non solo materialmente, ma virtualmente portando progetti ed idee di sviluppo e da dove si possa uscire con progetti da realizzare e da sviluppare nel contesto sociale, territoriale, economico ecc, ma soprattutto, l’idea di Filippini ci ha dato l’immagine di progetti integrati e dinamici da connettersi anche ai territori circostanti, sfruttando proprio la peculiarità pistoiese di “territorio di passaggio e di collegamento”.
Riteniamo che questa idea sia un valore aggiunto per la nostra società civile toscana e per questo l’abbiamo accolta nella nostra rivista con l’intento di valorizzarla, condividerla e comunque valga questa nostra piccola testata come luogo di discussione aperta.

Per tenere fede all’impegno di promozione preso, se ne riporta di seguito un breve estratto.
The Professional Competence

Presentazione ed obiettivi

Il presente lavoro ha lo scopo di delineare un modello virtuoso di riorganizzazione di una completa infrastruttura ferroviaria a carattere locale per lo sviluppo e la rivalutazione del comprensorio di Pistoia e della montagna pistoiese. Il modello descritto è frutto dello studio approfondito del settore ferroviario, con particolare riguardo a recupero, restauro e rimessa in servizio di mezzi rotabili “d’epoca” e antiche linee ferroviarie, oltre a collegarsi all’esperienza scolastica e a fondarsi su un’attenta ricerca bibliografica e sull’analisi di dati statistici relativi alla “mobilità” in Toscana. Si ritiene fondamentale precisare che i principi generali che caratterizzano questo studio sono l’esportabilità anche ad altre similari realtà italiane, siano esse tratte ferroviarie delle Stato oppure ferrovie cosiddette “in concessione”.

L’obiettivo di questo studio è quello di illustrare alcune ipotesi volte a reintegrare connessioni nel tessuto sociale che con il tempo si sono deteriorate, e a rilanciare le piccole-medie imprese del comprensorio e della montagna pistoiese, generando un’efficace rete di collaborazione con le istituzioni. Nell’ambito di questo lavoro che pone al centro “l’uomo” e l’“oikos”, ossia l’ambiente in cui si contestualizza ogni attività vitale, gli elementi individuati come trainanti per l’organizzazione di un nuovo sistema socio-economico sono:

  • istituzione di un laboratorio, “centro di lavoro”, anello di congiunzione fra imprese, scuole, istituzioni ed associazioni;
  • realizzazione di un “museo” dinamico dei rotabili storici presso la stazione di Pistoia o comunque in aree ad essa direttamente connesse;
  • ripristino di un sistema di trasporto locale fortemente interconnesso sia per il movimento delle persone che delle merci;
  • valorizzazione e interconnessione delle risorse sociali,  dell’artigianato e dell’industria del territorio;
  • valorizzazione e potenziamento delle strutture già esistenti.

L’idea è quella di organizzare, promuovere e condurre, con il minimo impatto economico possibile, il museo rotabili storici di Pistoia e di mantenere in servizio (anche per l’utilizzo di treni storici) la ferrovia Porrettana sfruttandola come via principale di collegamento per il territorio della montagna: il tutto nell’ottica di un grande progetto socio-tecnico che leghi imprese locali, associazioni turistiche, pensionati, studenti, fino a coinvolgere anche appassionati e volontari.

La pubblicazione intera, in versione elettronica, è disponibile gratuitamente su richiesta.


 

written by Elena Sladojevich \\ tags: , , , , , , , , , , ,

Feb 25

Accogliamo un interessante contributo sull’influenza del pensiero aristotelico sul pensiero teologico moderno, quello tomista, che a sua volta ha pesantemente condizionato in positivo la scienza moderna fino ai giorni nostri. Distinguere il pensiero scientifico razionale dalle influenze delle dottrine religiose, ancorché rivelate, è stato un grande contributo che Tomamso d’Aquino ha dato allo sviluppo del pensiero scientifico e quindi della scienza e della tecnologia dell’epoca moderna e dei giorni nostri.  Grazie all’autore.

Marcello Sladojevich

Nei nostri libri di scuola si indica il 1492, la scoperta del nuovo mondo, come l’inizio della “modernità” ma, se consideriamo più attentamente la storia dei secoli precedenti, ci accorgiamo che nel pensiero del Cristianesimo occidentale nuovi influssi culturali avevano influito nella visione del mondo ponendo, in modo determinante, le premesse di quello che sarà in seguito lo sviluppo del pensiero scientifico moderno. Mi riferisco all’introduzione dello studio della filosofia aristotelica che, attraverso il mondo arabo arrivò in occidente intorno al mille.

La cultura teologica cristiana fin dai primi secoli era stata, come è noto, influenzata dalla filosofia greca e soprattutto da Platone. La sua gnoseologia aveva determinato fortemente il pensiero dei Padri della Chiesa, soprattutto S. Agostino. La conoscenza è soprattutto “memoria“ di una realtà transfenomenica, che l’anima ha contemplato prima del suo essere nel tempo.

Il termine “fenomeno” deriva dal greco “to fainomenon” e significa “apparenza”. Tutta la realtà che ci circonda e che noi percepiamo con i sensi è, in questo contesto, nascondimento della realtà. Questa, la realtà, pertanto, è in un mondo al di là delle apparenze, è appunto realtà “trans-fenomenica”. Il rapporto tra apparenza, realtà fenomenica, e verità è per lo più di contrarietà. Da ciò lo sforzo dello spirito dell’uomo di raggiungere la conoscenza della realtà al di là dell’apparenza sensibile.

Il platonismo aveva influenzato sostanzialmente tutto il pensiero cristiano, in particolare il pensiero teologico e di conseguenza tutta la cultura occidentale. Non possiamo non riconoscere la forte suggestione che una visione filosofica fortemente ancorata ad un mondo trans-fenomenico considerato come unica vera realtà, al di là del regno delle “ombre”, poteva avere sul nascente pensiero cristiano, che considera la vita nel tempo, hic et nunc, come  un esilio esistenziale che terminerà con il ritorno nella vera patria, la Gerusalemme Celeste di San Agostino. La vita nel tempo è solo attesa dell’unica vera  vita che è l’incontro con l’Assoluto, fuori del tempo, perché l’eternità è essere con assenza di tempo che in se stesso è “fieri, “divenire” e, pertanto, in un certo senso,  questo divenire è morte: in questo contesto l’evento della morte soggettiva è “dies natalis”, il giorno della nascita alla vita. Continua a leggere »

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Feb 15

Quale crisi di fatto oggi affligge la nostra società? Credo sia una domanda, anche se elementare, necessaria. E’ un bel dire che ora siamo in periodo di crisi, ma necessariamente dobbiamo capire di che tipo di crisi si parla se vogliamo trovare i rimedi.  Il paziente è malato? Che malattia ha? E  quindi, che farmaci gli prescriviamo?

C’è chi dice che la nostra società sta subendo una crisi da “congiuntura economica”, ma che passerà alla svelta e quindi riprenderà il suo corso come prima. Francamente queste ci sembrano diagnosi, osservazioni, molto riduttive e mutuate dalla pratica di scienze sociali di impronta marxista, ma a nostro modo di vedere, metodo già superato.

Più articolati possono apparire quei riferimenti alle cosiddette “crisi dialettiche della società”, quelle crisi generate e poi superate con “le forze proprie della società”. Diagnosi suggestive, ma anche queste probabilmente datate dal punto di vista metodologico: forse la “crisi dialettica” era vera all’epoca della rivoluzione americana, o di quella francese ma anche di quella russa, oggi sicuramente la questione è improbabile, poiché si riscontra un’assenza assoluta di una spinta propulsiva verso il futuro, si ha la fondata impressione che il nostro sistema, quello occidentale, si stia collassando, o meglio stia implodendo. Se così fosse, questa è una crisi “entropica”: non ci sono sintomi di rinnovamento ed è come se l’agire degli stati e dei cittadini abbia perso la direzione del proprio cammino.  Continua a leggere »

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Feb 01

info: movimentoazzurro.livorno@virgilio.it

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