Gen 29

Da una conferenza stampa che ben volentieri pubblicizziamo

Le ACLI toscane
Promuovono una petizione popolare
Per reintrodurre il voto di preferenza
Nella legge elettorale della regione Toscana

Solo il diritto dei cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti nelle istituzioni e non solo il partito o la coalizione politica può essere un valido antidoto alle tentazioni plebiscitarie e alla deriva mediatica, e può divenire la via per un radicamento , una via per offrire ai cittadini – e non solo ai cittadini in quanto lavoratori, consumatori e risparmiatori – modalità per esercitare un diretto controllo sui propri rappresentanti.

Le ACLI toscane ritengono che aver soppresso il voto di preferenza nell’elezione del Consiglio Regionale abbia allentato il rapporto tra elettori ed eletti. Continua a leggere »

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , ,

Gen 15

MOVIMENTO AZZURRO
Associazione riconosciuta dal Ministero del’Ambiente

Riceviamo e ben volentieri diffondiamo il Comunicato stampa “lanciato” dal Presidente nazionale Accademia  per l’Ambiente “G.Merli”  Rocco Chiriaco

Il Movimento Azzurro è stato ascoltato alla Camera dei Deputati, unitamente ad altre associazioni ambientaliste, in VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI) in merito alle questioni che riguardano l’impianto Termovalorizzatore FENICE di MELFI, con particolare riferimento alle risoluzioni presentate dall’On. Zamparutti e dall’On. Margiotta.
Il Segretario generale del M.A. Alberto Fasciolo ha rappresentato per conto dell’Associazione Ambientalista, che mentre da una parte la ditta EdF, la Fenice ed alcuni Enti Istituzionali minimizzano l’allarme circa la situazione ambientale determinata dalla presenza del termovalorizzzatore nell’area del Vulture-Melfese, dall’altra, come riportato nelle risoluzioni parlamentari, dalle associazioni locali e da altri Enti, lo stato dell’inquinamento è oramai giunto al disastro ambientale.
In tale scenario il disorientamento dell’opinione pubblica è evidente.
Non stupiscono peraltro le prese di posizione prudenziali, quando non di totale chiusura,  di amministratori locali, associazioni e semplici cittadini che stentano a riconoscere l’autorevolezza delle fonti ufficiali di informazione ormai indistinguibili dagli allarmismi di ogni genere.
In queste condizioni, l’attività del Termovalorizzatore deve essere sospesa fino a quando non si avrà chiarezza da parte delle Autorità competenti.
Al fine di definire un chiaro ed esaustivo quadro della situazione il Movimento Azzurro chiede che sia effettuato uno studio integrale del problema da parte di istituti di ricerca di comprovata esperienza nei settori ambientali che prevedano anche competenze idro-geologiche, sanitario-ambientali, eco-tossicologiche; salvaguardando l’indispensabile sinergia degli stessi con i tanti presidi di ricerca nel settore ambientale presenti sul territorio della Regione Basilicata.
L’impressione è che la vicenda sia stata affrontata sinora, più da un punto di vista burocratico-normativo che tecnico-scientifico.
Il Movimento Azzurro ritiene, inoltre, indispensabile per la necessaria esigenza di chiarezza, che i dati attualmente disponibili siano elaborati sotto l’aspetto di impatto ambientale e sottoposti al giudizio della comunità scientifica internazionale attraverso la presentazione a convegni, e la pubblicazione su riviste internazionali di settore.
Nell’occasione il Movimento Azzurro, ancora, ha evidenziato che la Fenice di Melfi non è diversa dagli impianti di termovalorizzazione disseminati in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, per i quali sono a disposizione centinaia di indagini sanitarie che dimostrano inequivocabilmente i danni causati agli abitanti dei luoghi circostanti.
Si è concluso quindi che il termovalorizzatore di Melfi è alla pari di tutti gli altri impianti analoghi, che producono inquinamento e malattie serie negli abitanti. Risulta un controsenso l’esistenza o la permanenza di simili impianti in realtà ove viene esercitata la raccolta differenziata che consente il riciclo di materiali ad alto contenuto energetico, sottraendone il rendimento economico; quindi mantenere o costruire un termovalorizzatore non accettato dalla popolazione abbassa il consenso nei confronti degli amministratori politici.
La proposta dell’Associazione è di attivare le procedure per valutare la realizzazione di impianti al PLASMA per i nuovi siti di smaltimento ed in sostituzione degli esistenti quando questi diverranno obsoleti. Per salvare i Termovalorizzatori esistenti e la centinaia di posti di lavoro, affiancare agli stessi in maniera immediata, uno o più impianti di OSSIDODISTRUZIONE per il pretrattamento dei RSU, che strutturalmente trasformati non riverseranno più nell’ambiente prodotti nocivi.

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , , ,