Feb 01

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L’elezione a larghissimo quorum di Mattarella ha messo fine allo stato di fibrillazione esistente e messo in pace tutti i candidati, vecchi e nuovi, della ferraglia politica nostrana. Per sette lunghi anni non sentiremo più parlare di Amato, Prodi, Rodotà et similia.
Ma, a parte questo, è possibile fare alcune osservazioni “a botta calda”. Bisogna riconoscerlo: questo è stato un capolavoro di Renzi. Ha trovato un candidato impensabile due giorni prima, non compromesso, reduce dalla sinistra democristiana e dall’Ulivo di Prodi, giudice della Corte Costituzionale esperto di Costituzione, un uomo politico abbastanza navigato e che ha avuto il coraggio di dimettersi da Ministro quando avrebbe dovuto digerire la legge Mammì sulle frequenze televisive. Un uomo, insomma.
Il consenso che si è concretizzato sulla sua figura dimostra che la vecchia DC non muore. Questa scelta ha unito il PD, percorso da febbri scissioniste, ha persuaso l’area del centro, ha spazzato via le esitazioni e l’impotenza di Forza Italia. Un successo.
Ora, si dovranno raccogliere i cocci, soprattutto a destra. Dovrebbe arrivare il momento della ragione e non del culto del Capo. La politica ambigua di Forza Italia ha avuto la risposta che si meritava. Berlusconi si è fatto incastrare e giocare ed è rimasto con un cerino spento Continua a leggere »

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , ,