Dic 30

Ma chi la prende la botta? Chi è genuflesso!

E chi è genuflesso? I soliti! I più deboli! I Disperati!

Sui giornali di questo ultimo scorcio di dicembre 2010, finalmente si dicono le cose come stanno, perlomeno si spera,  in materia di pensioni. Alt! Finalmente ci dicono quello che accadrà in futuro! Lo Stato risparmierà da questa, si spera ultima, manovra previdenziale, circa 38 miliardi di euro.Ma chi pagherà questo risparmio forzoso? “Fottuti” saranno tutti il lavoratori e gli autonomi che dovranno andare in quiescenza dal 2011 in poi! C’è sempre qualcuno che gode e qualcun altro che fa godere!

L'urlo - E. Munch

Gioiranno anche coloro che già sono andati in pensione in questi ultimi due anni per averla scampata bella! Meglio essere mezzi fottuti che per intero! Ma anche costoro sono stati strizzati a modino!

Cerchiamo allora di fare chiarezza: dal 1995 ad oggi si sono avute 4 0 5 riforme previdenziali radicali accompagnate da altrettanti decreti di aggiustamento e circolari varie, il tutto fa la bella cifra di  9 riforme della materia previdenziale, revisioni che hanno riguardato sempre quelli che  vengono dopo: in dubium meluis est conditio possidentis!

Non ci si capiva più niente ed allora, proprio nelle vacanze natalizie, eccoci servita la cicuta chiarificatrice:

1)      dal 2011 l’età minima pensionabile passa da 59 anni a 60 anni con almeno 36 anni di contribuzione previdenziale: quota 96, da raggiungersi sommando l’età anagrafica con quella contributiva. Però… c’è sempre un però!

2)      Dal 2011 i dipendenti “pensionandi” devono aspettare 12 mesi dalla maturazione dei requisiti. In pratica andranno in quiescenza a 61 anni e “di fatto” con quota 97! Non era più onesto dirlo chiaramente? Si va in pensione con quota 97 e a 61 anni! Come non pensare che siamo di fronte ad uno Stato mezzo bugiardo?

3)      Inoltreeeee… i lavoratori autonomi, gli artigiani per intendersi, sono già da ora a quota 97, 36 anni di contribuzione ed età pensionabile a 61 anni… ed anche loro devono subire un però… mentre i lavoratori dipendenti dovranno aspettare 12 mesi, gli autonomi oltre a lavorare un anno in più per previsione “edittale”, dovranno aspettare, udite udite!, 18 mesi dalla maturazione dei requisiti. In pratica costoro andranno in quiescenza a 62 anni e 6 mesi!

4) Le donne del “Pubblico Impiego”, così come gli uomini,  andranno in pensione a 61 anni per tutto il 2011… però… dal 2012 dovranno avere la veneranda età di 65 anni!

Ci pensate ad una maestra di asilo sessantacinquenne? Sarebbe meglio parlare di nonna d’asilo e coniare per loro il motto… “dal nido all’ospizio”!

Comunque, fin qui tutto chiaro, finalmente siamo riusciti a capire a che età e con quale anzianità contributiva gli italiani andranno in pensione… ovviamente salvo eventuali ripensamenti! Non si sa mai… visto i vari retromarcia e riaccappelamenti dei vari Governi, sia di destra che di sinistra, degli ultimi 15 anni.

Emblematica fu poi la risoluzione del secondo Governo Prodi del 2006: nel copioso programma elettorale che presentò agli elettori, a pagina 221 o giù di lì, c’era l’impegno di rivedere il cosiddetto “gradone Maroni (Maroni nel 2004 aveva spostato l’età pensionabile da 57 anni a 61, in una botta sola più 4 anni di lavoro, macché gradazione, “…asciutto e con la rena…”, ma aveva  conservato una contribuzione minima di 35 anni, dunque prevedeva quota 96… ma per i soli nati fino a tutto il 1951 ndr); di fatto Prodi nel suo breve governo ridusse l’età pensionabile da 61 a 60 anni ma aumentò la contribuzione da 35 a 36 anni! Se una lumaca fa 5 metri in avanti di giorno e poi di notte torna indietro 5 metri, di fatto rimane ferma!

In pratica Prodi Romano e la sua cricca ci presero per i fondelli!

Ah, come mi taglierei quella mano per averlo votato cedendo alle lusinghe previdenziali!

Da allora mi sono convinto che la sinistra non è convincente e nemmeno di parola! E ad avere maturato questa opinione non sono il solo, visti i disastrosi risultati elettorali soprattutto nei distretti industriali del centro-nord! Perché un operaio o un artigiano dovrebbe votare a sinistra?

Per quanto riguarda le previsioni dal 2011 in poi, consolidata l’età anagrafica della quiescenza, c’è sempre il solito però, ossia rimane una questione di fondo da chiarire: con quali aliquote, nel futuro, andranno in pensione questi “sudditi” della benemerita Repubblica Italiana??!! Purtroppo non si sa!

"In attesa di essere ammessi all'ospizio dei poveri" - L. Fildes

Andiamo in re o meglio, al sodo. Alcuni dipendenti pubblici, durante l’anno in corso, 2010, così come negli anni precedenti, sono andati in pensione con aliquote molto vicine al 100% dell’ultimo stipendio ed ovviamente con un TFR (la liquidazione per intendersi) pari al numero degli anni di anzianità moltiplicata con l’ultimo stipendio! Quindi liquidazioni sostanziosissime!

Altri, soprattutto i dipendenti delle imprese private, già da qualche tempo avevano un calcolo previdenziale complesso, così come prevedeva la cosiddetta riforma Dini del 1995 e quelle successive. In pratica riuscivano a lucrare al massimo un 70/80% delle ultime retribuzioni… ovviamente senza nessun privilegio sulla liquidazione, che era  pari pari la somma dei vari accantonamenti annuali accumulati nella vita lavorativa maggiorati di una modesta rivalutazione che manco copre la svalutazione reale: se confrontata con quella del più fortunato dipendente pubblico… un 40-50% meno!

Ma in tutta questa alchimia di calcolo ci sono poi dei paradossi che certamente non

rappresentano una condizione “di equità”.

Un esempio preso… a caso: due soggetti dipendenti della stessa società, le Poste Italiane, stessa età anagrafica, stessa anzianità contributiva ma maturata in epoche diverse, uno nel 2006 l’altro nel 2010, ebbene l’assegno di pensione, nonostante il calcolo attuariale sia più favorevole a colui che è andato in quiescenza nel 2010, (su una presunta durata media della vita di 80 anni per gli uomini, al secondo dovrà essere liquidata una pensione per 20 annualità – da 60 anni ad 80 anni – contro le 24 del collega – da 56anni a 80 anni -) colui che è in pensione dal 2006 lucra una pensione uguale a quello che è andato nel 2010!

Perche? Perché negli ultimi anni si è  rivisto il calcolo delle aliquote, ovviamente in peggio e solo per coloro che non erano ancora in pensione! Quindi c’è uno che costa di più e riceve un premio più grande, mentre uno che costa di meno gli viene ridotto anche il premio! In ciò non vi è nemmeno la più bieca logica del peggior liberismo!

In tutto questo ambaradam previdenziale vi sono anche dei casi paradossali: un artigiano che ha lavorato come autonomo per 35 anni, e poi, vista la crisi, ha dovuto chiudere i battenti e quindi arrangiarsi a lavorare come CO.CO o CO.PROF per i successivi 5 anni, quindi con un’anzianità contributiva reale complessiva di 40 anni, anche se nel corrente anno 2010 aveva 61 anni, deve aspettare i 65 anni per avere il “riposo previdenziale” e solo allora potrà avere la liquidazione di due assegni pensionistici: i due fondi, pur sotto il controllo INPS, non “parlano” fra di loro quindi, sia nell’uno e nell’altro caso, non raggiungono le condizioni minime – 36 anni di versamenti INPS – si dovrà attendere il massimo dell’età di “vecchiaia”, 65 anni.

Vignetta di Michele Cavaliere tratta dalla “rete”

Sempre in materia di paradossi e di sotterfugi, gravissimi crimini poiché sono sotterfugi e raggiri operati dallo Stato, quello che dovrebbe garantire equità e giustizia a tutti i cittadini, dal 1° luglio 2010, proprio poco prima di andare in ferie, con legge 30 luglio 2010, n° 122, i fondi speciali, ancorché amministrati dall’INPS, non sono più riunibili ai fondi INPS ordinari … per cui non si capisce bene cosa succederà…, comunque coloro che hanno versato in un fondo speciale non possono optare per “il miglior trattamento”. Paradosso nel paradosso, questa legge ha effetto retroattivo, quindi a nostro avviso è anche incostituzionale! Ma tutti zitti!

Vigliacchi questi legislatori: provvedimenti presi nell’imminenza delle ferie e senza la minima pubblicità notizia.

Chi ne ha  mai sentito parlare? Giornali zitti! Politici di opposizione, che attualmente dovrebbero essere di sinistra, zitti! Sindacalisti? Zitti pure loro!

A proposito del cosiddetto Sindacato, in materia di pensioni ha una grande responsabilità:

1) le pensioni un po’ più antiche sono per lo più a ripartizione”, ossia i lavoratori attivi pagano i pensionati.

2) Le pensioni più antiche sono quelle che sono state penalizzate di meno sia per quanto riguarda l’età pensionabile sia per quanto riguarda le aliquote: insomma le pensioni più vecchie sono le meno compresse e le più redditizie.

3) Le pensioni dei nostri figli saranno “a capitalizzazione”, ossia riscuoteranno in proporzione dell’effettive aliquote versate durante la vita lavorativa, e con ciò sono diritti reali e quindi acquisiti e dunque esigibili come tali: io metto da parte una cifra ed alla fine quello che ho accantonato, lo riprendo un po’ per volta. Questa operazione potrebbe essere non plausibile per le pensioni a ripartizione perché in sé portano il germe del quantum da ripartire: si spartisce quanto gli attivi versano. Siccome chi lavora versa sempre meno… vedi disoccupazione e diminuzione del numero degli “attivi”… vedi previdenza passata a capitalizzazione per le nuove generazioni ecc,  per le vecchie pensioni, essendo il gettito minore, il “riparto dovrebbe essere progressivamente rivisto”: se ci dividiamo una cifra che non c’è produciamo debito! E secondo noi le pensioni a ripartizioni dovrebbero essere variabili…, non c’è diritto acquisito ad una cifra certa ma diritto a dividersi la massa certa che varia anno per anno. Insomma se non c’è denaro bisogna ridurre le quote riservate ai beneficiari, regola elementare. Ovviamente a chi ha poco va garantito il quot minimum, a chi ha molto si può ridurre la quota fino al punto critico in cui si lede la dignità del cittadino o quantomeno fino al punto in cui il diritto quesito, perde significato sociale. Non ci vediamo nulla di scandaloso, anzi poniamo un problema.. la cosiddetta “previdenza sociale” deve essere contenuta entro un quantum di decenza, un minimo vitale e dignitoso ed un massimo non esoso.

Ora ci dobbiamo domandare quanti sono i pensionati in Italia, con pensioni a ripartizione, che superano i 4.000 euro mensili!

Crediamo che per un sessantenne avere quattromila euro mensili di pensione sia già un bell’avere! Ma ci sono anche pensioni da 30.000 euro (trentamila!) mensili! Moltissime da 10.000: i  giudici, gli alti funzionare dei ministeri, alcuni direttori di banca, i manager pubblici, i dirigenti delle grandi aziende ex pubbliche ecc.

Ma queste pensioni, e tutte a ripartizione!, non sono sproporzionate per un periodo di ristrettezze collettive?

Ma questi privilegi non ledono i diritti dei giovani italiani che sano penalizzati perlomeno tre volte in un colpo solo?

1) Penalizzati perché entrano nel mondo del lavoro dopo i trent’anni (i dati ISTAT degli ultimi tempi ci dicono che i giovani fra i 18 ed i 30 anni  sono disoccupati o sottoccupati per il 25% contro un 9% degli adulti! Il Governatore Rossi, ha dato questa bella cifra proprio il 26 dicembre: in Toscana ci sono 125 mila disoccupati, di cui 80 mila hanno meno di 30 anni! Se questi giovani non lavorano… non pagano contributi, a capitalizzazione… quando andranno in pensione? A 80 anni??!!

2) Penalizzati perché hanno stipendi inferiori alla media: a parità di qualifica e prestazione lo stipendio di un giovane all’inizio carriera… – evidenziamo, mediamente dopo i 30 anni, sic! – è inferiore del 35% se confrontato con quello di un collega anziano, quindi un giovane, chiamiamolo giovane a 30 anni!,  guadagnerà meno… non si potrà fare una famiglia regolare… o gestirsi in indipendenza… inoltre accantonerà una previdenza inconsistente. Comunque ed inoltre… non prendiamo in giro questi giovani invitandoli a farsi una previdenza integrativa… se trovano lavoro, al massimo possono guadagnare 1200, 1300 euro il mese… fate loro accantonare 200 euro per la previdenza integrativa…!!! Ma fatemi il piacere!

3) Penalizzati  perché andranno in pensione con aliquote bassissime e molto tardi! Oggi possiamo ipotizzare per loro anche 70 anni di età anagrafica, e certamente non  dovranno tener conto del calcolo attuariale che attribuisce loro una vita media di quasi 90 anni, forse con quelle pensioni sarebbe meglio per loro morire prima, per non soffrire fame e disagi!

Masse tradite (affresco di Città del Messico) - J. C. Orozco (1883-1949)

Insomma la questione “Previdenza” in Italia è una sorta di “prestito derivato”: si scarica il rischio ed il debito sulle generazioni future!

Come potrebbero le Centrali Sindacali eccepire queste mostruosità non equitative se oltre il 50% dei loro iscritti sono pensionati? Si può parlare di corporazione? Forse e non a torto!

Ebbene,

– nelle cronache di questi ultimi giorni ho letto che un anziano è stato aggredito nella sua abitazione da un “balordo”, quindi picchiato e derubato di gioielli conservati in casa per circa 30.000 euro. Uno che ha nascosto sotto il mattone 30 mila euro di valori, probabilmente non è un poverino… ! Nelle cronache si legge spesso di “giovanii” che aggrediscono parenti anziani ecc. .

– Nella letteratura ottocentesca russa trovo un “Delitto e Castigo” di  Dostojevskj, ormai capolavoro letterario mondiale… . Come condannare Raskòlnikov… un tempo, forse, possedeva anche purezza, tuttavia lo vediamo cadere nella disperazione e non pentirsi; quasi perdere la ragione per via dell’angoscia…lo vediamo mentire, delirare, soffrire e ostinatamente non pentirsi.

Come possiamo condannare la generazione dall’età intermedia in giù, per intendersi dai 50enni in giù,  se si ribellerà e travolgerà ogni Istituzione con violenza? Anzi unica arma che resta ad una  certa generazione non potrebbe essere altro che la violenza, così come si è visto nelle manifestazioni degli ultimi mesi nelle varie città : “uno” non  può più decidere la rappresentanza politica, liste bloccate, sia a destra che a sinistra i rappresentanti li decide il capo, “uno” non può più decidere cosa sia il bene comune, “uno” non può procreare figli liberi dalle necessità primarie, “uno”, se figlio di operai e ceto medio basso, non può andare all’università… .

–          Il 10%, 6 milioni circa, dei cittadini italiani si spartisce il 50% del PIL.

–          Il 20%, 12 milioni circa, dei cittadini italiani si spartisce il 30% del PIL.

–          Il 70%, 42 milioni circa, si spartisce solo il 20% del PIL.

Siamo tutti figli della lupa o qualcuno è figlio di un dio ignoto?

Lo sapete che un metalmeccanico di 40 anni di età, con una qualifica media alta guadagna intorno a 1300 euro il mese? Lo sapete che un insegnate delle medie di 40 anni, un terzo della carriera, a malapena guadagna 1400 euro al mese?  Lo sapete che un giovane ingegnere biomedico, di 35 anni, dipendente di una media ditta di consulenza guadagna 1200 euro al mese?

Quanto guadagna l’amministratore delegato di Trenitalia, di Enel, di Poste Italiane, il Direttore sanitario di una piccola ASL? Lasciamo stare, le cifre gridano vergogna e vendetta!

Perché questi giovani non dovrebbero provare odio verso un pensionato a 3 mila, 5 mila euro e più al mese? O comunque, perché non dovrebbero provare odio mortale contro questi super manager che guadagnano troppo durante la vita lavorativa e poi si spartiscono troppo di previdenza?

Prima di parlare di aliquote, di età pensionabile, di quota 96, o quota 100 ecc, dobbiamo parlare di servizi per gli anziani ma soprattutto dobbiamo pensare a definire un tetto minimo e massimo alle pensioni, non solo per una questione di riparto ma soprattutto per una questione di decenza! Ma soprattutto in previsione della ricerca di una sicurezza sociale, oggi assai precaria!

Le nostre sono solo osservazioni,  probabilmente qualcuna anche imprecisa, ma ben esplicative di una conduzione della “Comunità” non guidata dall’equità.

"Il Trionfo della morte" - Brughel il Vecchio

Sicuramente in questo momento non si rispettano né i valori né i beni comuni, con un paradosso: quei partiti e quelle forze politiche e sociali che si vorrebbero far paladini dell’equità, nemmeno si accorgono delle vere necessità dei cittadini e delle vere giuste vie di uscita e di utilità per la comunità nazionale.

Prendere una pensione di 4.000, 5.000 euro il mese, … e non parlo poi di coloro che hanno pensioni di 10.000 e 20.000  euro, è semplicemente vergognoso! E’ vergognoso anche lucrare …. 500 mila euro l’anno per dirigere una banca… e non parlo di quanto guadagna  l’AD di ENI o FFSS… ecc… .

E’ uno schifo ed un ingiustizia, egoista chi percepisce un così alto assegno, “governi ladri”, di destra e di sinistra, quelli che non riescono a rendere equo il sacrificio fra i vari cittadini, anzi, come in materia di pensioni, scaricano l’incertezza e la sperequazione sul futuro, sui giovani!

Dimenticavo: i Parlamentari con appena una mezza legislatura, 2 anni e mezzo, avranno un vitalizio mensile da 5.000 euro in su! Con due legislature 9.000 euro! Vitalizio reversibile anche alla moglie ma … udite… udite… non per la sola moglie ma anche per l’eventuale convivente di fatto: loro si sono già approvati i DICO o i PAX, in una volta sola, quindi sia agnostici che cattolici non hanno battuto ciglio!

Pace all’anima loro!

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , ,


4 Responses to “PENSIONI (e non solo): UNA “BOTTA” E VIA!”

  1. 1. Morris Says:

    Caspita….ho letto questo articolo tutto d’un fiato ….ammesso e non concesso che mi sia rimasto del fiato di cui usufruire…eh si perche’ io sono uno di quei poveri disgraziati che lavora come autonomo con P.I., e che UDITE UDITE su un fatturato di 17.000 euri (racimolati con un mazzo che non vi dico), dovra’ a luglio al porco staterello italianuccio attraverso l’inps (istituto nazionale patentati in soprusi), la bellezza del 27%(la ****** gestione separata)! poi altro 20% gia trattenuto e…RIUDITE RIUDITE…un anticipo del 40% di quel 27,e a novembre il restante 60% di quel 27 a titolo di ANTICIPO(!!!) SUI VERSAMENTI PREVIDENZIALI per il previsto fatturato 2011…Facciamo 2 conti: 17.000-20% gia fanno 13600 poi a luglio ancora -27%(pregando iddio che io abbia abbastanza lavoro perche’ autonomo e non stipendiato) restano quindi 9000 e meno ancora quel 40% di cui prima fanno esattamente 6500 meno ancora il 60%di quel 27, fanno esattamente 3750 euro di rimanenza, che diviso 12 mesi mi lasciano in tasca ……312.50 euro al mese….. per aver lavorato 5 o 6 giorni a settimana dalla mattina alla sera percorrendo mediamente 4000 km al mese….adesso qualche testa di queste strateghe che fanno queste leggi del cavolo…dovrebbe avere la capacita’ di mettersi alla lavagna, magari da Vespa in prima serata e…. SPIEGARMI COME CAVOLO CAMPO IO ADESSO!!???? Miserabili! Papponi!
    Grazie e complimenti per l’articolo signor Marcello.

  2. 2. luca Says:

    molto interessante. si potrebbe pubblicare su il nuovo valdarno? nel qual caso come potremmo presentare l’autore?

  3. 3. Marcello Sladojevich Says:

    Gentilissimo Morris, mi sono permesso di criptare due o tre termini da lei usati nel commento al mio articolo… non per eccesso di pudore… ma con i tempi che corrono va a finire che qualcuno si sente offeso delle offese che ci proferisce e magari ci querela. Sarebbe il colmo ma succede.. per professione ne so di cose circa il funzionamento della giustizia in Italia.
    Ma sinceramente di cose e parolacce, magari indirizzate alle persone giuste ne avrei a non finire e peggiori, parolacce adatte ad ogni lestofante.
    Le dirò solo che se tutti tacciamo e non ci parliamo, va a finire che ci fanno a bere quello che ogni sera ci propinano nei teatrini degli approfondimenti televisivi, ove, sempre le stesse persone, sempre gli stessi attori, tante promesse, paroloni ma poi chi ce l’ha… lo tiene!… ove appunto noi non possiamo accedere.
    Allora facciamo il tam tam… io con il mio sito ci provo con onestà. Lo faccia anche lei e lo faccia fare a suoi amici e a quanti incontra per la strada… di contenti ce ne sono tanti… ma non sono in grado di coalizzarsi.
    Io nel mio piccolo miro a trovare consensi, non per me ovviamente (ho sessanta anni, sono in pensione, non ho appetiti da politico… magari se vuol saperne di più sul sottoscritto digiti SLADOJEVICH MARCELLO su internet e mi giudichi! Mi farà piacere), ma per la causa.
    Un sincero abbraccio e ci segua, ci fa piacere sentire persone che ci leggono e ci incoraggiano.

  4. 4. antonio - caserta Says:

    tutto giusto, ma di fronte ad una pensione come la mia di 1200 euro mensili ferma da anni e di fronte ad una prospettiva di una pensione nelle migliori delle ipotesi di 400 euro per mio figlio e mia figlia, ambedue occupati a progetto con compensi di ottocento euro al mese c’è poco da discutere.
    Saranno anche problemi quelli che denuncia il “timoniere” di arcore e cioè quelli della giustizia e quelli della corte costituzionale, ma sono convinto e come me tanti e tante che innanzitutto questo paese aveva bisogno di una distribuzione della ricchezza profodamente diversa.
    antonio – caserta

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