Giu 26

Le aliquote delle tasse vanno aumentate a chi guadagna troppo, visto che non possiamo diminuire loro gli stipendi!

La riforma fiscale è una di quelle “pensate collettive” che è nell’aria da anni. La vogliono a “destra” ed a “sinistra”, la vogliono i sindacati, la vogliono i religiosi… la vorrebbero… per la famiglia, per i pensionati, per… per vattelo a pesca! Insomma dovrebbe essere una riforma che fa contenti tutti.
Ammazza oh!

Sui media è una passerella di guru, tutti con una propria ricetta, ma tutti anagraficamente sopra i cinquanta, anzi i più, abbondantemente sopra i sessanta. Sarà utile a tutti la riforma? O solo per loro signori?

Proprio in questi giorni alcuni giornali hanno pubblicato fasce di aliquote e notizie di una probabile riforma fiscale voluta dal Superministro Tremonti: ci saranno tre o al massimo cinque fasce con aliquote notevolmente ridotte rispetto alle attuali. Per la terza/quinta fascia – redditi oltre i 75.000 euro – al massima si potrebbe arrivare ad un prelievo pari al 38% contro l’attuale 43%, per la seconda fascia, quella del ceto medio per intendersi, con redditi intorno ai 28.000 euro annui, nello spezzone 15.000-28.000 euro l’aliquota dovrebbe aumentare dal 27% al 30%!
I quotidiani della seconda decade di giugno pubblicano queste notizie attendibili: Redditi fino a 15.000 euro l’aliquota dal 23% passa al 20% risparmio del 3% = 450
Redditi da 15.000 a 28.000 l’aliquota dal 27% passa al 30% aumento del 3% = 210
Redditi da 28.000 a 55.000 euro l’aliquota dal 38% passa al 30% risparmio dell’8% = 2160
Redditi oltre i 55.000 euro l’aliquota dal 41% passa al 40% risparmio del 1% = 2250

Cerchiamo di chiarire:
1) qui ci sono persone che guadagnano intorno ai mille e cinquecento euro lordi al mese pari a mille euro netti, insomma lordi 19.500 euro l’anno; con il vecchio sistema pagano 4.665 euro l’anno di IRPEF con il nuovo sistema dovrebbero pagare 4.350 euro l’anno di IRPEF, insomma un risparmio ci sarebbe… 315 euro ca. l’anno! Che comunque sarà tassato ecc.
2) ci sono persone che guadagnano anche 100.000 euro l’anno. Mica cosa rara. Direttore di filiale di banca, direttore dell’ufficio scolastico regionale, il medico di famiglia… ma lui ne guadagna, media nazionale, oltre 150.000 e poi su quel reddito scala la benzina… la macchina… le spese generali… ove rientrano anche le cene in pizzeria con la moglie… scarica i libri… sicuramente anche quelli dei figli ecc. insomma tanti sono i papaveri che lucrano intorno ai 200.000 euro l’anno con questi risultati… ma da noi simulati solo su 150.000 per non vergognarci di quest’Italia
Per i primi 15.000 risparmia 450 euro
Da 15.000 a 28.000 paga in più 210
Da 28.000 a 55.000 euro risparmia = 2.160
Da 55.000 in poi risparmia = 2.250

A conti fatti un “poveraccio” che guadagna 150.000 euro l’anno risparmia 4.650 euro, il suo paziente sopra 240! Il medico viveva benissimo anche prima, il suo paziente non smetterà di morire di fame con 20 euro al mese in meno di tasse!

Un professionista con 150.000 euro lordi l’anno fa una bella vita già ora a questi chiari di luna e se lucra dal fisco un benefico di 4.650 euro … al massimo si fa una vacanza in più alle Maldive o compra un gioiello in più alla moglie. Il metalmeccanico con 240 euro al massimo copre un terzo dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari!
Insomma, siccome il beneficio fiscale per uno del ceto medio è inferiore all’aumento dei prezzi… dopo la riforma fiscale continuerà a fare la fame… a non mandare i figli all’università… a non andare dal dentista.. a non curarsi ecc., il suo professionista di riferimento… col risparmio coprirà abbondantemente l’aumento dei prezzi di prima necessità e si permetterà anche di mettere abbastanza denaro da parte!

Facciamo un altro esempio.
Mia moglie insegna in un liceo ed ha un lordo di 29.000 euro l’anno.
Il suo Preside un lordo di circa 64.000 euro l’anno.
Fra l’altro in piena austerità ai soli presidi, nel marzo 2010 è stato attribuito un aumento lordo mensile di ca. 350 euro… 4.000 euro circa l’anno… pensionabili… liquidabili ecc. solo la rivalutazione del TRF (liquidazione) ha portato loro un beneficio medio di un 15.000 euro ed una rivalutazione della futura pensione pari a 4.000 euro l’anno… che per un calcolo attuariale sull’aspettativa di vita (da 75 anni a 85 anni) coniugata con il servizio attuale produce circa 100.000 mila euro… insomma per finirla qui… l’aumentino è costato allo Stato, in proiezione, 150.000 euro procapite! Siccome i dirigenti scolastici non sono stati i soli beneficiari… ma poi ci sono tutti gli altri dirigenti presso il ministero MIUR, ai vari livelli… si stima che la pioggia di denari abbia favorito 20.000 persone, più o meno, il conto è presto fatto: costo per l’erario da ora in avanti, per una ventina di anni, in proiezione… un due/tre miliardi! A questo va aggiunto il risparmino fiscale preannunciato che prontamente parametriamo qui sotto con un insegnate di lettere in un liceo con il massimo di anzianità (fra parentesi… sempre dal 2010 gli scatti di anzianità per gli insegnanti sono stati riparametrati “in meno” per cui sicuramente la maggior parte dei docenti non raggiungerà mai l’anzianità massima necessaria per l’ultimo “gradone”… insomma agli insegnanti hanno tolto, ai loro inutili capi hanno dato!)

INSEGNANTE lordo annuo (per un’anzianità di servizio avanzata) di 29.000 euro, per i primi 15.000 risparmia 450 euro, da 15.000 a 28.000 paga più 390 e da 28.000 a 29.000 risparmia 30 euro, beneficio fiscale, 90 euro l’anno. Mica male!!!
PRESIDE lordo annuo medio 64.000 euro, per i primi 15.000 risparmia 450 euro, da 15.000 a 28.000 paga più 390, da 28.000 a 55.000 euro risparmia 2.160 euro e da 55.000 a 64.000 risparmia 90 euro, conto finale, il preside ha un beneficio fiscale, con la riforma, di 2.250 euro!

Parliamoci chiaro, lasciamo da parte gli insegnanti che a questi chiari di luna sono già fortunati, e pensiamo ad un metalmeccanico che lavora a catena o ad un pellettiere… con mille euro al mese non si mantiene la famiglia nemmeno con la minima dignità, non si riesce ad affittare casa… i giovani non possono sperare nel futuro… quando trovano lavoro… poi, se lo trovano, lo otterranno da precari, tre mesi qui, cinque là ed il resto a casa!

I più maturi, diciamo i quaranta/cinquantenni che appartengono al cosiddetto ex ceto medio, fascia 15/28 mila euro l’anno, non potranno più mandare all’università i figli, non potranno sperare che la loro prole possa avere una vita migliore dei loro padri… speranza naturale e motore primo per cui si decide di tramandare la vita nei nostri discendenti… ma se si percepisce che la vita sia una merdata, scompare anche la voglia di riprodursi!

I “mille euro al mese” contribuiscono per il 60% alle spese generali dello Stato Italiano, compresi gli stipendi dei medici, dei super manager pubblici, dei direttori di banca, degli avvocati dell’avvocatura dello stato, dei giudici, dei direttori scolastici regionali, dei parlamentari ecc. tutte personcine che hanno uno stipendio lordo medio oltre i 150.000 mila euro l’anno, chi più chi meno. Poi ci sono casi limite, ma non troppo: un amministratore di un grande ex ente, ENI, ENEL, FFSS percepisce fra ninnole e nannole un paio di milioni l’anno di stipendio ed un diritto ad una liquidazione di uscita pari a qualche milione… il caso limite è accaduto appena l’anno scorso, un banchiere che di milioni per la liquidazione sembra ne abbia presi 40! Quaranta milioni di euro di liquidazione! (80 miliardi di lire!) Vergogna!
Si è perso ogni limite e riferimento ai numeri…meglio Paperone che ormai rifugge dai riferimenti numerici e parla di “fantastilioni”…!
Ecco, oggi questa fascia di persone ha un’aliquota, tasse!, per l’ultima fascia di stipendio, ossia oltre i 75.000 euro del 43% circa, con la riforma costoro, dal buon fisco, avranno un beneficio quantomeno del 3% se non di più, ossia, come minimo una decina di migliaia di euro l’anno.

C’è un’altra osservazione: queste persone quando vanno in pensione sono dei privilegiati, per lo più accampano un diritto di pensione che va dall’86% al 100% dell’ultimo stipendio.
Si sente dire spesso, a falsa giustificazione… “ma costoro hanno uno stipendio così alto perché hanno delle responsabilità… rischiano”.

Chiariamo:
primo, non si è quasi mai sentito dire che qualcuno di questi “papaveri”, che abbia sbagliato, abbia poi pagato in proprio, solo rarissimi casi;
secondo, ammettiamo, anche se non è vero!, che lo stipendio da attivi sia giustificabile a causa della loro “responsabilità/professionalità e rischio”… ma da pensionati che cosa rischiano?
Durante la vita lavorativa hanno avuto il privilegio di un altissimo stipendio, da pensionati un’altissima pensione per aver avuto il privilegio di aver avuto un altissimo stipendio!
Ma qui si fa quantomeno ridere. E’ una “minchiata”, per intendersi con chiarezza!
Si giustifica tutto sostenendo che sono diritti acquisiti? Oltre ad un errore giuridico, al massimo, per coloro che non sono in pensione, si posso dichiarare diritti “quesiti” che è tutt’altra cosa! Ma vi è di più: le pensioni d’oggi sono a ripartizione, mentre per i pensionati di domani, i nostri giovani, i nostri figli, saranno a capitalizzazione.
Cosa vuol dire?
Il Signor Ciampi, il Signor Prodi, il Signor Direttore Generale Enel, l’AD di FFSS ecc che percepiscono, si dice e la stampa ne ha parlato, pensioni che vanno dai 25.000 ai 50.000 mila euro il mese!, ricevono questi denari perché sono i lavoratori attivi che pagano loro la pensione… pensioni a ripartizione… i nostri figli pagano le laute pensioni per i babbi e per i nonni. Mentre i nostri figli, quando trovano un lavoro da mille euro al mese, oltre a pagare la pensione ai nonni pari ai loro stipendi da attivi, accantonano per sé una quota previdenziale che sarà loro contabilizzata come capitale… oggi, se accantonano 1.000 euro, questi denari produrranno la loro pensione se riusciranno a rendere… fra 40 anni, se la loro vita lavorativa sarà di 40 anni, ma dubito. Che pensioni avranno?
Mio nonno, quando iniziai la scuola media, mi mise 50.000 lire in un librettino di risparmio bancario… equivaleva allora ad uno stipendio per due mesi di un operaio!… quel libretto è stato estinto direttamente dalla banca perché quel denaro nel tempo si era azzerato.
Carissimi figli… che fine faranno i vostri fondi pensione a capitalizzazione? A noi vecchi non interessa, l’importante è che questo mese la mia bella pensione arrivi. E per voi, per il vostro domani? C…zi vostri!

Torniamo a noi. Si dice che il costo del lavoro sia troppo alto… che… quindi le tasse strangolano le imprese… gli imprenditori… sono costretti a scappare ecc.

Omissis nomi e cognomi di industriali e persone eccellenti che vivono di speculazione sulla cosa pubblica, ma poi scappano dall’Italia per esportare lo sfruttamento, non certo per esigenze industriali, premettendo che lo sfruttamento smodato delle persone e del loro lavoro è una cosa ignobile socialmente ed moralmente.

Allora, chiariamo: nel nostro sistema il reddito d’impresa, quando viene reinvestito non solo non è tassato… ma viene anche incentivato con denari pubblici, con sgravi fiscali, incentivi i più assurdi… magari con gravami da destinare al pubblico ecc .
Tanto per fare un esempio… il signor FIAT, le operazioni americane le ha potute fare perché dagli inizi del secolo scorso e fino ad oggi è stato finanziato con denari pubblici, insomma è cresciuto con pantalone! E’ cresciuto con il lavoro di noi italiani e con gli incentivi dello Stato di noi italiani!

Un tizio aveva prestato ad un amico 2.000 euro per sistemare la casa e poiché il beneficiato faceva finta di nulla e non li restituiva pur essendo trascorso molto tempo… da buon amico gli ha detto “ o me li rendi o ti rompo il muso!”. I soldi sono stati restituiti immediatamente!
In Italia c’è mancato una cosa… di rompere il c…. al signor FIAT, tanto i soldi se li è presi, e tanti; poi, come si è visto, in Italia non avrebbe investito nonostante i modi garbati dei ministri… ma perlomeno la soddisfazione di suonargliele ce la saremmo presa!

Torniamo a noi: chi stabilisce che un direttore scolastico regionale debba avere uno stipendio lordo di circa 300 mila euro l’anno? (in questo caso con la riforma fiscale ventilata il guadagno per lui sarebbe di oltre 1000, mille!, euro al mese).
Ma ancora, chi stabilisce che un insegnante precario debba avere uno stipendio mensile di 1000 al mese… mille! su cui deve caricare le spese di trasporto… quelle di alloggio… perché un precario oggi è qui e domani a 100 chilometri di distanza… oppure ancora peggio… un po’ di ore in una scuola ed un po’ di ore in altra scuola ad una ventina di chilometri di distanza?
Già chi stabilisce che il capo debba guadagnare 20 volte quello che guadagna il subalterno?
Chi stabilisce il “pretium laboris” dell’alto funzionario e quello dell’impiegato?

Vedete, quando ero in Enel, anni ’90, ed il mio direttore buscava 30 milioni di lire al mese ed io un solo milione, sicuramente era un’ingiustizia… ma con quel milione potevo mantenere la famiglia, mandare a scuola i miei figli, farli laureare, portarli una volta la settimana a mangiare la pizza alla casa del Popolo o al circolino della parrocchia, quindici giorni al campeggio… ecc…. ma oggi i miei figli, con quella distanza di trattamento economico fra loro ed i loro capi, non possono nemmeno sperare di costruirsi una famiglia.

Allora la questione non è quella di diminuire le tasse, visto che gli stipendi sproporzionati ed ingiusti dei papaveri non si possono diminuire, anzi, le aliquote delle tasse vanno aumentate per quelli che guadagnano troppo!
Ma se invece da 75.000 euro in poi le aliquote del 43% si portassero al 46%, poi oltre i 150,000 euro al 52% , quelle oltre i 200.000 euro al 56% e così via fino al 80%, magari per chi ha uno stipendio superiore a 500.000 euro, cinquecentomila euro!, che cosa ci sarebbe di male?
Perché questo? Innanzitutto per una questione di “giustizia distributiva”, di“mutualità” e “proporzionalità”, quest’ultima è stata fatta fuori dal sistema elettorale, la proporzionalità è stata fatta fuori dal sistema sociale… ora la si vuole far fuori dal sistema fiscale ed economico… ma allora ridateci il re o baffone!

Uno che ha una rendita annua, di stipendio o da speculazione, di 100 mila euro, se risparmia 5 mila euro oppure paga in più 5 mila euro di tasse, il suo tenore di vita cambia poco! Comprerà una pelliccia in meno all’amante, comprerà una Mercedes classe “C” invece della classe “E”. Insomma con quei soldi si vive benissimo… anzi forse con minor denari uno potrebbe fare meno il gradasso… e forse potrebbe essere “moralizzato” coattivamente, magari ne guadagnerebbe la salute pubblica ed i preti avrebbero da confessare meno peccati di gola, di sesso… e di latrocinio!

Ma dove sta allora il problema per le nuove generazioni?
Semplice, persone che hanno stipendi molto alti, vecchi che hanno pensioni troppo alte, raccomandati che occupano posti con remunerazioni troppo alte ecc. . In un periodo di grande depressione, fine anni ’50, babbo dovette vendere la vespa, la carne solo la domenica, il lesso, le scarpe passavano dai cugini più grandi ai cugini più piccoli, così pure i vestiti. Non è che qualcuno avesse continuato a fare la bella vita: tutti in famiglia diminuirono le pretese e gli agi. Se la torta è questa, se in Italia il PIL è basso, non si può pretendere che chi ha poco tiri la cinghia e chi già molto continui a gozzovigliare.
Qui bisogna intendersi: o si ritorna a permettere a tutti una vita dignitosa ed aspettative future quantomeno umanamente dignitose o, giustamente, le nuove generazioni devono prendere il “ferro” e puntarlo alla tempia dei vecchi e dei profittatori!

In un pamphlet Hess ci ha ammoniti, “INDIGNATEVI”… mi associo e vi dico anche di passare dopo ai fatti…fate come i vostri coetanei di Libia, di Tunisia e d’Egitto, rovesciate i tavolini e pretendete di essere ascoltati e poi fate pagare le tasse del 90% a chi incassa in maniera smodata!

PS: un Parlamentare italiano incamera 180.000 euro netti l’anno oltre i vari privilegi.
A pari condizioni e servizi un Parlamentare francese guadagna 62.000 ed uno spagnolo 35.000!

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , ,


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