Ott 02

Avevo ragione! Euro a picco! Riforma elettorale a ramengo! Chiesa cattolica… aimeh!

Vorrei mi fosse  riconosciuta l’onestà intellettuale ed anche la capacità di discernere gli  eventi politici e economici sociali con il giusto acume.

 Euro

Qualche anno fa, un carissimo amico, Luca Bussotti, professore di sociologia in giro per il mondo ed apprezzato docente in varie università, fin’anco in Monzambico, mi chiamò alla direzione di “Confronto”, un periodico di sociologia che purtroppo, stando le pessime condizioni dell’economia e della cultura,  da qualche tempo non riesce ad uscire: tanta bella roba da pubblicare ma niente dineri che fa ugualeil sapere è stato imbavagliato!

Ebbene, per necessità anche contingenti un numero fu completamente dedicato al Presidente emerito Ciampi.

L’ispiratore di questo numero monografico fu l’ex sindaco di Livorno dott. Gianfranco Lamberti, un amico personale mio e di Bussotti, ma dal carattere completamente diverso dal mio: duri entrambi ma su versanti diversi! Collidemmo perché io disapprovavo la troppa piaggeria verso Ciampi, anzi e per la verità espressi “forti” apprezzamenti politici negativi perché a me Ciampi non è mai piaciuto. Non mi piaceva quando era alla Banca d’Italia, non mi era piaciuto come Presidente del Consiglio, né come Superministro del governo Prodi, insignificante poi, mi era sembrato, come Presidente della Repubblica. Ovviamente opinioni personali, tant’è vero che quel numero lo facemmo ed uscì anche con una mia intervista proprio a Ciampi.

Cosa c’entra il sopra, questa premessa? Mi da spunto per leggere a modo mio la drammatica situazione politico-economica in cui versa tutta l’Europa e soprattutto la nostra Italia. Questi signori, quelli che governarono direttamente o ab externo l’Italia, non solo Ciampi, pensarono all’Unione Europea solo in termini monetaristici. E che altro potevano fare! Erano degli statisti? Erano dei raffinati intellettuali? No solo “ragionieroni” innamorati della moneta e non di altro! Ecco, siamo andati in Europa, una realtà federativa statuale, ci hanno portato in Europa, credendo che la moneta potesse essere la sola ed unica virtù coalizzante. Si mise in disparte il fattore “governopolitico e giuridico ritenendolo secondario o mero corollario. Per la verità quando sopra ho definito “ragionieroni” non potevo far altro: ogni manuale di dottrina politica quando affronta i patti federativi statuali mette al primo posto l’aspetto politico e quello normativo distinguendo fra “autonomia” (auto nomos, facoltà di darsi delle norme) periferica ed unità normativa centrale (valida per tutti). No! Secondo costoro la moneta avrebbe fatto tutto. Poi a seguire … “più privato e meno Stato” ecc. e giù con cavolate varie, tutte teorizzazioni da principianti che poi hanno aperto la strada al cavaliere… e poi costui ha aperto agli italiani un’altra cosa… con la conseguenza che l’euro oggi è ingovernabile per carenza di “cogenza” di un progetto politico sostenibile e con la disastrosa conseguenza, avendo destrutturato lo Stato, o meglio gli sati nazionali, che ora vige la più totale mancanza di una leadership governativa capace di indirizzo e di governo economico della società.

La questione Grecia, quella Portogallo, quella Italia ecc sono esempi viventi di questo fallimento. Non possiamo continuare a far finta di nulla senza individuare e condannare i responsabili politici ed economici che ci hanno ridotto in questo stato. Dovrà essere un’operazione necessaria per onestà intellettuale e di nemesi storica anche contro coloro che sono fuori dal giro, ma che comunque errarono; dovrà essere altresì un’operazione necessaria per individuare tutti quelli che con indifferenti “voltagabbana” sono ancora al timone!

Allora dobbiamo uscire dall’euro?

Purtroppo ci hanno fatto imboccare un sentiero dissestato che porta ad un baratro con un ponte franato: tornare indietro non sarà possibile, il buio dei tempi non ci aiuterà a fare retromarcia, dobbiamo guadare, piano piano, cercando di non farci travolgere dalla corrente. Purtroppo o mangiare questa minestra o saltare dalla finestra… ma per non saltare dalla finestra e avere la sbobba almeno un po’ digeribile dobbiamo condannare gli errori ed allontanare quelle persone che quegli errori li fecero altrimenti, costoro,  per rimanere sulla poltrona, cercheranno di mettere la spazzatura sotto il tappeto senza ed i guai di oggi si moltiplicheranno nel domani.

Riforma elettorale

Vogliono tutti la riforma elettorale! Fra questi suoer critici di oggi ci sono molte persone che a suo tempo vollero togliere le preferenze sul voto: “ci vuole un Governo forte, forte di poteri e di numeri in modo che governi… senza crisi ecc”…. Ebbene, questa teoria ci ha portato alla satrapia berlusconiana il quale ha i numeri, assai, i poteri, assai, e non governa ed ora nessuno è in grado di cacciarlo!

Ai bei tempi succedeva come sta succedendo in Spagna con Zapatero… governo tecnico, nuova coalizione e o elezioni nuove. In passato si cambiava spesso equilibrio di governo ma si assicura la stabilità… oggi non si cambia governo… e si assicura la peggiore instabilità!

Accanto all’idea del “Governo forte” si fece strada anche la teoria che il voto di preferenza era fonte di corruzione, clientelismo, immoralità… . Risultato? Le liste sono bloccate, calate dall’alto ove il segretario del partito o il presidente mette in ordine di lista chi gli pare! Così troviamo in parlamento o nei consigli regionali, che poi in quanto a privilegi equivalgono Montecitorio!, la moglie del sindaco della più grande città italiana, il figlio del leader di un partito, la moglie del coordinatore del partito, l’amante, nemmeno tanto segreta, dell’uomo politico, l’igienista dentale di pinco, il fratello di pallino o la moglie dell’anchorman di sostegno al leader di partito!

Qualcuno aveva adombrato la necessità di una riforma elettorale con preferenze o altro, un ritorno all’antica, a quello che avevano voluto per l’Italia i nostri saggi padri costituenti, al trasparente insomma, ma poi da qualche giorno ci sta ripensando… “… il momento è critico… pensiamo all’emergenza economica… pensiamo… a quello a quell’altro” ma di riforma elettorale non se ne parla. Insomma a dire dell’On Pierferdinando Casini, che pure mi stava piacendo più di sempre, ci sono cose più importanti! Perché, gli domandiamo noi, pensare all’emergenza economica ed alla riforma elettorale insieme non si può? O non c’erano già progetti di legge e paccate di letteratura già distribuita! E poi, i casini in cui ci troviamo, non li ha provocati ed aggravati una legge elettorale che ci ha tolto la possibilità di mandare a casa chi sta aberrando? La crisi attuale non è conseguenza anche di una cattiva legge elettorale ed un metodo di selezione della classe dirigente quanto meno folle? Riunitevi di più, lavorate di più in Parlamento e fate le cose necessarie! Il tempo lo dovreste avere… e la remunerazione pure! O no?

Chiesa Cattolica e politica

Sui giornali di questi giorni si legge che la gerarchia della Chiesa Cattolica sta scaricando Berlusconi. Si legge anche che in Italia ci vuole l’unità dei cattolici, secondo quanto afferma il Cardinal Bagnasco. Poi lo stesso Cardinale scarica ufficialmente il Presidente del Consiglio Berlusconi.

Le solite bagattelle della Chiesa Cattolica che da una trentina d’anni rifugge la modernità e la contemporaneità che gli aveva indicato come via da percorrere il Concilio Vaticano secondo.

Reflettiamo.

A)    Agli inizi degli anni ’90 ero vicesegretario provinciale della DC di Firenze. Tutti i partiti ebbero dei problemi di identità. I cattolici che prevalentemente si identificavano nella Democrazia Cristiana, o meglio che nel sociale politico erano attivi e si formavano o si erano formati nelle strutture laiche della Chiesa, ispirandosi ai parametri formativi della dottrina sociale della Chiesa, per lo più erano “democristiani”. Da qualche tempo era cambiato clima politico… a comandare, in Italia, si era affacciato il centrosinistra ed i partiti palesemente laici, di cui alcuni addirittura anticlericali, avevano preso il potere. La gerarchia della Chiesa di allora varò il verbo che la Chiesa non doveva interferire sulle questioni politiche dell’Italia e che comunque i cattolici potevano militare anche in partiti non esattamente di ispirazione cristiana.  I democristiani rimasero in pochi e soli. Cercammo di portare i nostri valori fondanti anche altrove… ma inutilmente. Il referendarista Mario Segni era più apprezzato di noi, così Leonoluca Orlando, così tanti altri. Potemmo vedere un po’ di cattolici a destra ed altri a sinistra, alcuni al centro. Fu la diaspora.

B)    Quell’abbandono ci costò molto: coloro che con correttezza e spirito di servizio avevano servito la società ispirandosi in maniera laica ai valori cristiani furono pressoché massacrati dai nuovi opportunisti… . I nuovi partiti di accoglienza, alcuni abortisti, altri liberisti d’assalto, altri ancora agnostici, ci avranno dato il potere di esprimere una visone globale solidale e mutualistica di tipo cristiano? Ma quando mai! Ecco, dietro quelle teorie ci siamo ritrovati nel più completo liberismo di assalto e nichilismo opportunista: mondo del lavoro alla mercè di una legge ipocrita che porta il nome di Biagi, le famiglie tartassate da un fisco iniquo, anziani e bambini del ceto medio basso nella più completa indigenza. Volatilizzato tutto. “Non possum” anche quando Franco Marini e Rocco Buttiglione nella sede storica della DC, piazza del Gesù a Roma, si divisero i piani del palazzo, uno sopra e l’altro sotto, uno a destra con Berlusconi, Buttiglione, l’altro a sinistra Marini… non possumus, ci dissero quando invocammo dalla gerarchia della Chiesa cattolica un richiamo all’unità ed ad un idem sentire solidale, chiedemmo, sì, di intervenire per non disperdere un patrimonio politico fondato sui valori. Si era annusato un nuovo vento politico e quindi andava cavalcato il nuovo potere, comunque con un po’ di qua e un po’ di là, la Chiesa Cattolica avrebbe sempre avuto i suoi contatti forti!

C)    I benefici ci sono stati eh! Fin’anco la messa in ruolo e l’assunzione a tempo indeterminato per gli insegnati di religione! Con il ministro Falcucci, Dc doc e definita baciapile, di ampliare certe prerogative agli insegnati di religione cattolica nelle scuole medie non se ne parlò nemmeno, opponendo le stessa Falcucci in accordo con la storica presidentessa dell’UCIIM (associazione degli insegnati medi a cui erano iscritti moltissimi insegnati di religione!) Checcacci che quella era una scelta di laicità. Venne la Moratti, ministro di Berlusconi… ed ecco il ruolo per gli insegnanti di religione! Esempi ce ne possono essere tanti, sono sotto gli occhi di tutti come la stessa questione morale che ha coinvolto la Chiesa Cattolica.

Trovo singolare che Bagnasco prenda la parola solo ora  dopo un quasi ventennio berlusconiano!

Però considero questo fatto di buon auspicio poiché i “preti” sono sempre stati abilissimi nell’annusare il cambiamento del vento politico e nel mettere per primi  il cappello sulla poltrona buona!

Rimane il fatto di chi e come dovrà moralizzare la politica e la vita sociale. I preti che non hanno più una struttura formativa, che hanno una frequenza alla messa inferiore del 10%, che il 98% dei giovani che si definiscono cattolici sono per una lunga convivenza prima del matrimonio? Oppure, Massimo D’Alema quando ultimamente si è prodigato a dire che il matrimonio è l’unione fra uomo e donna? Tutti quelli che hanno privatizzato la previdenza sociale ed i grandi enti di monopolio naturale e pubblico magari gratificando i propri clientes o i propri familiari?

Ha fatto bene a parlare il Cardinal Bagnasco, ma prima ammetta gli errori e faccia il mea culpa, perché così mi hanno insegnato che si fa proprio nella Chiesa Cattolica!

 

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , , ,


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