Gen 29

Da una conferenza stampa che ben volentieri pubblicizziamo

Le ACLI toscane
Promuovono una petizione popolare
Per reintrodurre il voto di preferenza
Nella legge elettorale della regione Toscana

Solo il diritto dei cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti nelle istituzioni e non solo il partito o la coalizione politica può essere un valido antidoto alle tentazioni plebiscitarie e alla deriva mediatica, e può divenire la via per un radicamento , una via per offrire ai cittadini – e non solo ai cittadini in quanto lavoratori, consumatori e risparmiatori – modalità per esercitare un diretto controllo sui propri rappresentanti.

Le ACLI toscane ritengono che aver soppresso il voto di preferenza nell’elezione del Consiglio Regionale abbia allentato il rapporto tra elettori ed eletti.
Anche l’attuale legge elettorale nazionale che non prevede né voto di preferenza né collegi uninominali, ha portato un distacco tra cittadini e istituzioni in quanto si rischia di dare vita ad una classe politica autoreferenziale.
Per motivi di competenza territoriale – aggiunge il presidente regionale delle ACLI Federico BARNI – le ACLI della Toscana hanno deciso di promuovere una petizione popolare per proporre di reintrodurre il voto di preferenza a livello regionale, nella consapevolezza che la gente attende un segnale forte e immediato. In questo momento di crisi della politica, di disaffezione – sottolinea la Presidenza regionale delle ACLI – riteniamo che sia necessario e indifferibile ridare vigore alla partecipazione politica una competizione elettorale che possa esprimere la sovranità popolare attraverso un potere di delega che emerge direttamente dalla gente per stabilire un più forte rapporto tra i cittadini e i propri rappresentanti nell’assemblea regionale.

Le ACLI rilevano che la legge elettorale vigente (L.R. 13 maggio 2004, n. 25) ha finito, per affidare ai vertici dei partiti il diritto assoluto di individuare preventivamente coloro che risultavano eletti. Da qui la sensazione di essere chiamati a ratificare decisioni già prese. In questo modo si allenta quel rapporto tra elettore ed eletto che deve essere mantenuto sempre vivo anche nel corso del mandato. Tanto più che anche l’adozione delle primarie nella legislazione regionale non è riuscita a colmare il suddetto distacco.

Nel presentare la Petizione popolare, le ACLI osservano che per effettuare la riduzione del numero dei consiglieri prevista dalla manovra economica, la Regione Toscana dovrà, in ogni caso modificare la legge elettorale. Pertanto, questo è il momento più opportuno per intervenire anche sulle modalità di elezione e di valutare la reintroduzione del voto di preferenza.

Abbiamo scelto la Petizione – osserva Federico Barni – anziché una proposta di legge perché riteniamo che in una materia così complessa debba spettare al Consiglio regionale redigere l’impianto della nuova legge elettorale (collegi, sbarramenti etc).

La Petizione promossa delle ACLI chiede che la Toscana adotti una nuova legge elettorale che preveda l’attribuzione di un voto di preferenza per i candidati a consigliere regionale e che il voto di preferenza debba essere limitato ad un solo candidato.

Inoltre, per eliminare il rischio che le elezione con il voto di preferenza determini una crescita delle spese elettorali, la Petizione chiede che si adottino contestuali norme sulla trasparenza delle spese elettorali dei candidati imponendo un tetto e la contestuale pubblicazione certificata. Contemporaneamente si potrebbe eliminare o ridurre fortemente il capitolo di spese sostenute dalla Regione per le primarie previsto dalla L.R. n 70/2008).

Sono invitati a sottoscriverla i cittadini italiani elettori residenti in Toscana ed i cittadini stranieri maggiorenni residenti in Toscana. Ciò in coerenza con la nostra posizione che ci vede a favore del voto degli immigrati con regolare permesso di soggiorno nelle elezioni regionali,comunali e locali.

Rileviamo,inoltre, che re-introdurre il voto di preferenza nella legislazione regionale della Toscana può essere anche un forte impulso a cambiare la legge elettorale nazionale che ha provocato un distacco dei cittadini dalle istituzioni e ha fortemente contribuito a determinare un sistema di casta chiusa.
Come la Toscana anticipò la legge nazionale nell’eliminazione del diritto-dovere del popolo di scegliere i propri rappresentanti, oggi può essere esempio positivo per reintrodurre un rapporto diretto tra elettore ed eletto.

Questa iniziativa – osserva la Presidenza ACLI avviene anche con riferimento alla parte del documento conclusivo alla Settimana sociale (Reggio Calabria 2010) in cui si afferma che “per dare forza alla democrazia: occorrono riforme che mettano al centro i cittadini-elettori, che ne facciano i decisori finali della competizione propria della democrazia governante”.

Abbiamo ritenuto che su questa base, ma anche con specifico riferimento alla nostra storia sempre improntata alla democrazia partecipativa e, quindi, attenta al rapporto tra cittadini e istituzioni, sia nostro dovere rivolgere un appello per modificare la legge elettorale in modo da dare risalto a quei concetti di responsabilità e di dialogo diretto con il corpo elettorale che rendono più incisiva la forza della democrazia.”

Pubblichiamo volentieri questo comunicato stampa ed aggiungiamo che accanto alla vergogna della nomina dall’alto dei candidati, nel 2004 la Regione Toscana adottò il vergognoso aumento del numero dei consiglieri regionali. Aggiungiamo inoltre che il Consiglio regionale della Toscana ha adottato quasi all’unanimità il VERGOGNOSO PROVVEDIMENTO che attribuisce ai consiglieri regionali un LAUTO VITALIZIO  di fine mandato – una pensione privilegiata ed esentasse – il tutto i barba ai cittadini ad all’austerità del momento. M a questa pensione privilegiata credete che sia un compenso sociale? Scordatevelo… con un paio di mandati ci si mette a posto per… non una vita… ma per due vite! VERGOGNA!

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , ,


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