Mar 14

Riceviamo dalla Consigliera regionale Marina Staccioli

questo contributo e ben volentieri pubblichiamo

Prova2

Meno burocrazia, pratiche più snelle per chi vuole avviare un’attività, rispetto dei tempi per le autorizzazioni e banda larga. Le nostre imprese hanno bisogno di più competitività e la legge regionale che porta questo nome non è abbastanza efficace. Partorita dopo mesi di consultazioni e dibattiti, questa legge non è venuta alla luce abbastanza “affilata” da scalfire le vecchie pratiche e l’eccesso di apparato.

 Non possono passare anni da quando un’impresa fa richiesta per aprire i battenti a quando viene rilasciato il permesso: nel frattempo il mercato e le tecnologie si evolvono, rischiamo di approvare progetti già vecchi, in un mondo che cambia in continuazione. Al contrario, è necessario favorire l’insediamento di nuove imprese, anziché investire preziose risorse per tenere in vita aziende “in stato comatoso” da anni. L’era Rossi ci ha consegnato fin troppi esempi: dalla ex Eaton alla ex Isi, passando per la Mabro e numerose altre società in cui sono stati pompati soldi pubblici invano, con il solo risultato di prolungare l’agonia. Non serve una Regione che faccia da banca.

ProvaServono invece interventi mirati e concreti, anche in termini di risorse. E invece solo l’anno scorso, in piena crisi, la Giunta regionale ha strappato 4 milioni di euro destinati alle imprese per “girarli” al capitolo “viabilità”. Le infrastrutture sono fondamentali, naturalmente, ma da sole non bastano. E le “vie” tradizionali sono superate: le nostre aziende oggi hanno bisogno di banda larga e ultralarga per non rimanere isolate, è da qui che passano adesso i maggiori flussi commerciali. Eppure ancora oggi la rete veloce è diffusa a macchia di leopardo in Toscana. Sono almeno 150mila le persone che vivono in aree non raggiunte dalla banda larga: niente Adsl o connessioni a velocità inferiore ai 2Mbps, indicati dall’Europa come l’obiettivo minimo. Eppure l’e-commerce cresce, sono centinaia le imprese che si affacciano sul mercato elettronico e hanno bisogno di un sostegno adeguato.

Non solo: la risorsa rete dovrebbe essere maggiormente sfruttata per avvicinare il cittadino alle istituzioni, rendere reperibili informazioni e moduli da compilare, velocizzare pratiche e permettere agli imprenditori di svolgerle dal proprio ufficio. La pubblica amministrazione per prima deve digitalizzarsi: se non si affronta questo step, tanto vale scordarsi della parola competitività.

written by Elena Sladojevich


Leave a Reply