Mag 12

SISTEMI SOCIO-TECNICI UN MODO NUOVO DI ESSERE IMPRESA ORGANIZZAZIONE: IL CASO ITALIA

Introduzione

Non è da molto tempo che ci ritroviamo a vivere in una comunità veramente universale ed interdipendente.

Oggi quando agiamo nel politico, nel sindacale, nel “mondo dei rapporti” in genere non possiamo più circoscrivere nostri “agire” sociali, professionali o imprenditoriali in modo tale da permetterci di non essere influenzati dal resto della comunità globale.

Ancora non si è elaborato o stereotipizzato un modello culturale definito ed articolato che tratti in maniera esaustiva le anomalie e le diverse spinte che caratterizzano la civiltà contemporanea, pur tuttavia dobbiamo contribuire a trovare un ‘parametro d’indagine e d’interpretazione’ per cambiare e star così dietro ai mutamenti di un ambiente turbolento e complesso.

Il capire, “problem finding”, è questa la sfida più grande alla riuscita dello “sviluppo armonico” e quindi “problem solving”, risolvere i problemi.

Accettare la sfida dell’innovazione tecnologica è un obbligo per i paesi occidentali industrializzati; voltare le spalle a tali progressi sarebbe un suicidio sociale e/o economico. Ciò è vero per le nazioni, per le industrie e per le singole società.

L’informatica, ossia il nuovo modo di agire e comunicare, potrebbe esercitare un effetto straordinario nell’economia e nell’organizzazione sociale portando ad un aumento della produttività, ad una più completa comprensione dei “processi”, il tutto in condizioni di concentrazione di capitali relativamente bassa.

La complessità ed allo stesso tempo la fluidità organizzativa come pure un orientamento imprenditoriale o sociale dinamico sono fondamentali per la capacità evolutiva di un’industria o di una società

Secondo autorevoli studiosi, il segreto della flessibilità e di un orientamento dinamico consistono esattamente Continua a leggere »

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , ,

Mar 30

Una lettura comparativa fra poesia e pittura

A chiunque si addentri nello studio della pittura Macchiaiola balza subito all’occhio lo scarso supporto critico letterario favorevole a questa avanguardia artistica. Infatti la “critica militante Macchiaiola” era composta esclusivamente da coloro che ne erano stati anche i teorici e questo fatto portò il movimento, nel volgere di pochi anni, ad una progressiva sterilità tecnico-compositiva che, a mio giudizio, sarebbe stata evitabile solamente attraverso un confronto ampio e profondo con le altre realtà artistiche italiane.

In pratica i Macchiaioli, dopo l’iniziale spinta polemica ed innovativa, mancando loro il confronto con il mondo della cultura in genere, non furono in grado di portare avanti con lo stesso vigore e la stessa genialità le successive soluzioni formali e stilistiche che si imponevano loro, affidando ai soli Telemaco Signorini, Adriano Cecioni e Diego Martelli il compito di fare evolvere il movimento. Evoluzione che molto probabilmente li avrebbe portati a confrontarsi ed a misurarsi con le altre avanguardie europee aprendo così la strada alle nuove generazioni artistiche italiane. Mancò qualcosa… accade qualcosa di inspiegabile, infatti nel sodalizio non mancava una “visone globale”, per esempio il Martelli, mente critica acutissima, aperto al confronto ed alla sperimentazione, sempre curioso, era in costante contatto con i pittori italiani residenti a Parigi e con diversi letterati ed artisti francesi, fra i quali alcuni impressionisti, movimento del quale capì, fra i primi in Europa, l’importanza rivoluzionaria: questo anelito non fu sufficiente! Continua a leggere »

written by Enrico Guarnieri \\ tags: , , ,