Nov 13

Rocco Buttiglione e la questione sui gay.
Sicuramente una leggerezza, ma anche una cattiva interpretazione della società ed un’interpretazione confusa fra metodo che si riscontra nella Dottrina Sociale della ChiesaCatechismo della Chiesa Cattolica.

L’On. Rocco Buttiglione, del gruppo parlamentare dell’UDC, ma anche Vicepresidente della Camera dei Deputati (mica niente!) partecipando alla trasmissione RAI Un giorno da pecora è caduto in brutto equivoco. Delle volte si parla troppo e poi finisce che si “sparla” o comunque si dicono le cose a vanvera. Sì va be’ che uno è professore, è filosofo… è… è quel che è… ma la prudenza ed anche l’umiltà di non accettare di parlare su tutto lo scibile umano sarebbe un atto di coerenza soprattutto per un intellettuale.

«Essere gay? E’ come non pagare le tasse» il senso del discorso dell’Onorevole ripreso e poi in qualche modo commentato da alcuni quotidiani. In seguito l’Ufficio Stampa dell’Onorevole ha cercato di tamponare l’equivoco… ma a nostro giudizio sarebbe stato più onesto ammettere l’errore o meglio la colpa di non essersi fatto capirediabolicum… perseverare!

Per dovere di cronaca riportiamo la sbobinatura della trasmissione e poi  messa in rete dai conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro: “Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire”. Incalzato dai conduttori e quindi a fare degli esempi, il Vicepresidente della Camera dei Deputati ha precisato: “per dirne una, l’adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri”. E alla domanda se è moralmente sbagliato essere gay? L’On. Buttiglione ha concluso: “L’omosessualità è oggettivamente sbagliata…”. La registrazione la si può consultare per esteso sul sito Rai.

Cerchiamo di chiarire: l’Onorevole Buttiglione crede, erroneamente, che esista il “peccato di status”: “… essere gay…” (non praticare l’omosessualità ndr).

L’Onorevole Buttiglione siede in Parlamento perché si dice che goda della  fiducia del mondo cattolico… inoltre è membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Per i cattolici, e non per altri, punto di riferimento “comportamentale” è il Catechismo della Chiesa Cattolica,  (vv compendio): 2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

E’ vero anche che in capitoli precedenti 2358 2357 lo stesso Catechismo parla di “…disordine oggettivo..” ma parla anche di accoglienza con ”… rispetto… e delicatezza…” di coloro che sono nello status di omosessualità i quali poi vengono “chiamati” alla “castità” né più né meno degli etero “non sposati”.

Se analizziamo bene il tenore del disposto catechistico l’oggettivo usato da Buttiglione e l’oggettivo riportato nel testo dei canoni potrebbero essere omologhi…ma l’oratore non ha sottoposto i contenuti alla delibazione o meglio alla volgarizzazione del contenuto. E ciò è grave per uno che vive di politica e di affobulazione verbale.

E’ grave anche perché, in una società così martoriata sul piano morale, certi equivoci danno poi la stura a comportamenti abnormi: di lì a pochi giorni successivi a questo “fattaccio”,  un altro politico, Presidente del Consiglio, per altro una volta si diceva che sia stato formato politicamente proprio da Rocco, ha esordito, poiché incalzato dai giornalisti sulla verità di essersi “interessato” ad una minorenne, certa Roby, ha sbottato: “ a me piace la vita… a me piacciono le belle donne… meglio amare le donne che essere gay…”; anche qui è lo status che viene chiosato e non crediamo che il Presidente del Consiglio abbia fatto l’errore di non volgarizzare il Catechismo della Chiesa Cattolica… “…anvedi quello!”.

Ecco quando non ci si fa intendere, e comunque non si sa usare la “giusta delicatezza”, poi si creano mostruosi equivoci.

Rocco dovrebbe ammettere di aver errato, perlomeno nel trattare questioni così particolari e delicate (vv catechismo).

Non aver volgarizzato il Catechismo della Chiesa Cattolica è peccato?

No,  Rocco, è un errore, bisogna ragionare da laici, un errore  per due motivi:  non hai saputo interpretare la laicità scambiando il contenuto metodologico della Dottrina Sociale della Chiesa, quindi metodo da poter apporre a tutti,  con le pratiche riservate ai soli credenti dal Catechismo, e comunque è stato un errore, ma dico pure, da cattolico, un “peccato grave” se questo error è imputabile ad un uomo politico al quale, quot minimun, si richiede  la misuratezza delle parole .

written by Marcello Sladojevich \\ tags: , , , , , ,


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