Dic 25

Vi proponiamo un’interessante lettura “dell’Arte pittorica”  del nostro Enrico Guarnieri.

Si sa, Enrico ci ha abituati ad un metodo innovativo nell’analizzare la pittura, da Lui intesa come manifestazione di genio e pensiero in termini globali… pittura connessa alla società, all’ambiente, alle altre espressioni artistiche… insomma … la pittura per Lui è oicos, luogo dove abita l’uomo nella sua interezza e nella sua complessità espressiva.

Marcello Sladojevich

Nell’800 il concetto di ecologia era ancora in divenire, o meglio era ancora da definire perlomeno nell’accezione che oggi noi accettiamo come consolidata. Però la necessità di puntualizzare attenzioni particolari all’ambiente ed alla natura si cominciò ad abbozzare proprio in quel periodo poiché gli effetti della prima rivoluzione industriale sortirono forme organizzate di produzione che saranno la causa prima, nel secolo successivo, di dissesti e problematiche ambientali.

Telemaco Signorini - “Una mattina sull’Arno”

Dobbiamo dire che le prime riflessioni su uomo-ambiente-natura si posero più che in Italia, all’estero contribuendo allo sviluppo di nuove forme di pensiero filosofico, storico, letterario, economico, culturale in genere e non di meno all’elaborazione di certe forme di sensibilità in attività tipiche come quelle pittoriche, superando confini geografici e politici. Quindi anche se ancora l’Italia, non unita, era rimasta legata ad un’economia prettamente agricola che aveva come perno centrale la mezzadria, comunque idealmente fu toccata da questa nuova “emotività”. Continua a leggere »

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Nov 28

NON SOLO REMAKE! Ripubblichiamo una conferenza del 2001 che vorremmo che si rileggesse oggi, attualizzandola alla luce degli accadimenti avvenuti in questi ultimi  nove anni! Forse l’Autore lesse in anticipo certi eventi?

Dagli atti del convegno sulla GLOBALIZZAZIONE
Organizzata dal MOVIMENTO AZZURRO
Potenza 24 novembre 2001
Intervento di Marcello Sladojevich
Consigliere Nazionale del Movimento Azzurro

Spesso il termine globalizzazione assume sapore prevalentemente negativo, così come lo era una volta il termine “capitalismo” ed è sinonimo di americanismo e di predominio occidentale. Queste due cose vengono intese come elementi che distruggono la cultura e le tradizioni locali.

Per questo gli operatori sociali, i  sindacati, i politici, gli  studiosi,  gli scienziati  debbono  cercare  di  dare  senso  ad  un  progetto  che  individui  il minimo comun denominatore di un’ “etica globale” o meglio un  “progetto per un’etica  mondiale,  prima  di  parlare  così  diffusamente  di  globalizzazione”, come ha sostenuto  lo studioso tedesco Hans Kung in un suo famoso lavoro di ricerca.

Noi  impegnati  nel  sociale,  che  ogni  giorno  ci  confrontiamo  con  i problemi  contingenti  di  una  società  in  movimento,  Continua a leggere »

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Giu 12

In ZENIT.ORG di Mariaelena Finessi
link all’articolo originale
http://www.zenit.org/article-22659?l=italian

Il concetto secondo cui “il bene comune è la finalità che dà senso al progresso e allo sviluppo”. Un bene comune che, però, non può esaurirsi nella produzione, nell’industrializzazione e, in definitiva nella ricchezza materiale. Esistono dei fattori inalienabili, senza i quali infatti l’uomo sarebbe più povero. Quali sono questi fattori? La dignità, innanzitutto, che si sostanzia nella partecipazione alle innumerevoli forme di vita sociale, siano esse politiche, economiche o culturali.

Della questione, più che mai attuale, si è dibattuto il 25 maggio nel corso dell’incontro all’Università Gregoriana di Roma, “L’uomo al centro delle scelte socio-politiche”, organizzato dalla Fondazione Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) e dal Jesuit Social Network.
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