Ago 08

E’ uscito il nuovo numero di UNUCI TOSCANA diretto dal nostro Marcello Sladojevich.

Di questo numero segnaliamo:

La Via Italiana alle Colonie” di Marcello Sladojevich

Un eroico Cappellano Militare: Ten. Don Facibeni(fondatore della Madonnina del Grappa) di Antonio Fredianelli

Una via “tutta” italiana verso il colonialismo imperiale: un’opzione militare ponderata e coordinata dalla diplomazia

di Marcello Sladojevich

Già la timida  conversione economica politica dell’Italia di metà ottocento costrinse il nostro paese ad affrontare la questione di allargare gli orizzonti commerciali e di approvvigionamento delle materie prime.

Maggiore Pietro Toselli

L’Italia, quindi,  si dovette adeguare, in concorrenza con le grandi potenze europee, alla necessità di un’espansione territoriale verso altri continenti che fino ad allora era stata qualificata come “colonialismo” ma che da metà ‘800, ancora per un secolo circa, sarebbe stata ribattezzata in “imperialismo”.

Il modo di approccio alla questione coloniale imperialista per il nostro Paese fu comunque del tutto originale che  alcuni hanno poi definito, forse con disprezzo, come “via italiana all’imperialismo”. Di fatto i nostri comportamenti sul campo, sia dal punto di vista militare sia dal punto di vista politico, rappresentarono un tentativo di sviluppo di rapporti sociali e di interazione con le popolazioni “acquisite” più che una vera attività di razzia e di asservimento, comportamenti tipici delle altre nazioni imperialiste. Continua a leggere »

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Giu 12

In ZENIT.ORG di Mariaelena Finessi
link all’articolo originale
http://www.zenit.org/article-22659?l=italian

Il concetto secondo cui “il bene comune è la finalità che dà senso al progresso e allo sviluppo”. Un bene comune che, però, non può esaurirsi nella produzione, nell’industrializzazione e, in definitiva nella ricchezza materiale. Esistono dei fattori inalienabili, senza i quali infatti l’uomo sarebbe più povero. Quali sono questi fattori? La dignità, innanzitutto, che si sostanzia nella partecipazione alle innumerevoli forme di vita sociale, siano esse politiche, economiche o culturali.

Della questione, più che mai attuale, si è dibattuto il 25 maggio nel corso dell’incontro all’Università Gregoriana di Roma, “L’uomo al centro delle scelte socio-politiche”, organizzato dalla Fondazione Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) e dal Jesuit Social Network.
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Mag 16
Su gentile concessione del Dott. Stefano Pasquino pubblichiamo questo articolo, estratto della monografia edita nel 2009 da The Professional Competence
http://www.pasquinostefano.it

Un’azienda che opera nel mercato avrà sempre la finalità di attirare a sè il consenso di clienti e dipendenti, ma ciò non significa che essa non possa instaurare con essi un processo di comunicazione che arricchisca entrambi. Impensabile è però che si rinuncia alla propaganda per la comunicazione, a meno che si creda tanto nel proprio lavoro che si abbia voglia di presentarlo e “comunicarlo” nel modo più trasparente. La sensazione è che ancora oggi resiste una mentalità che considera l’editoria aziendale quasi come un dovere, oppure una moda e non invece un sincero bisogno di “colloquiare” con i propri pubblici di riferimento.

Certamente oggi l’informazione dispone di strumenti potenti ed immediati, ma comunicare e informare sono due azioni differenti. Le riviste aziendali resistono Continua a leggere »

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Mag 12

SISTEMI SOCIO-TECNICI UN MODO NUOVO DI ESSERE IMPRESA ORGANIZZAZIONE: IL CASO ITALIA

Introduzione

Non è da molto tempo che ci ritroviamo a vivere in una comunità veramente universale ed interdipendente.

Oggi quando agiamo nel politico, nel sindacale, nel “mondo dei rapporti” in genere non possiamo più circoscrivere nostri “agire” sociali, professionali o imprenditoriali in modo tale da permetterci di non essere influenzati dal resto della comunità globale.

Ancora non si è elaborato o stereotipizzato un modello culturale definito ed articolato che tratti in maniera esaustiva le anomalie e le diverse spinte che caratterizzano la civiltà contemporanea, pur tuttavia dobbiamo contribuire a trovare un ‘parametro d’indagine e d’interpretazione’ per cambiare e star così dietro ai mutamenti di un ambiente turbolento e complesso.

Il capire, “problem finding”, è questa la sfida più grande alla riuscita dello “sviluppo armonico” e quindi “problem solving”, risolvere i problemi.

Accettare la sfida dell’innovazione tecnologica è un obbligo per i paesi occidentali industrializzati; voltare le spalle a tali progressi sarebbe un suicidio sociale e/o economico. Ciò è vero per le nazioni, per le industrie e per le singole società.

L’informatica, ossia il nuovo modo di agire e comunicare, potrebbe esercitare un effetto straordinario nell’economia e nell’organizzazione sociale portando ad un aumento della produttività, ad una più completa comprensione dei “processi”, il tutto in condizioni di concentrazione di capitali relativamente bassa.

La complessità ed allo stesso tempo la fluidità organizzativa come pure un orientamento imprenditoriale o sociale dinamico sono fondamentali per la capacità evolutiva di un’industria o di una società

Secondo autorevoli studiosi, il segreto della flessibilità e di un orientamento dinamico consistono esattamente Continua a leggere »

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